Il Programma che proponiamo per le
Elezioni Regionali
L’Altro
Programma :
Elezioni Comunali 2015
Elezioni Comunali 2015
Principi
Ispiratori
Le
attuali politiche restrittive (cosiddetta “austerità”) hanno
cancellato gran parte degli spazi di manovra per politiche attive a
favore della cittadinanza.
Chiariamo
subito che non si tratta di una “fatalità”. Si tratta di scelte
che, a livello europeo, nazionale e regionale, sono state fatte da
coalizioni di governo che spaziano da destra a sinistra e che
individuano nel taglio alla spesa pubblica la ricetta per uscire
dalla crisi.
Ricette
sbagliate, come dimostrano gli studi più accreditati, che tuttavia
continuano ad essere propagandate come inevitabili.
Il
nostro Comune sta pagando le conseguenze di queste politiche
sciagurate: drastico ridimensionamento dei servizi al cittadino,
aumento delle marginalità e della povertà, privatizzazione dei beni
comuni, disgregazione del tessuto sociale.
Che
fare, quindi?
L’Altra
Valle d’Aosta non accetta di soccombere alle logiche della ‘fine
della politica’.
Per
questo, crediamo fortemente nell’idea di un’Altra Europa, di
un’Altra Italia, di un’altra Regione e di un Altro Comune: il
nostro, il vostro.
Crediamo,
innanzitutto, che una politica economica europea ‘espansiva’, che
si accompagni ad una seria revisione e ristrutturazione dei debiti
pubblici, come proposto da Tsipras, sia non solo possibile ma
drammaticamente urgente.
Crediamo,
quindi, che ogni discorso, anche a livello locale, non possa
prescindere da un collegamento e un coordinamento costante con le
istanze che, a livello regionale, statale ed europeo, reclamano un
cambiamento nella politica economica, sociale, ambientale.
All’isolamento,
culturale e politico, dei partiti che governano la nostra regione e
gran parte dei nostri comuni, noi contrapponiamo un progetto aperto,
per una Valle d’Aosta che sappia essere parte di quell’Europa
“sociale” ancora da fondare.
Il
primo passo lo si deve fare a casa propria. Partendo dai bilanci dei
Comuni, tagliati senza criterio, e credendo fermamente che tutti gli
investimenti locali rivolti ai beni comuni e al welfare locale
debbano essere posti fuori dal patto di stabilità, possiamo già
oggi, rimettere al centro della politica il cittadino, con i suoi
bisogni e i suoi disagi.
Settore
per settore, si può lavorare per ricostruire l’idea di Comunità
Solidale che tanti anni di malgoverno, di corruzione, di svendita del
territorio agli interessi privati hanno cercato di cancellare.
La
forte preoccupazione per i gravi processi di degrado morale nella
vita politica ed amministrativa del nostro Paese e della nostra
Regione che continuano a sottrarre risorse all’economia pubblica,
indeboliscono le capacità della pubblica Amministrazione di far
fronte alle necessita dei cittadini, soprattutto di quelli meno
abbienti.
Obiettivi
generali
Innanzitutto,
occorre riaffermare il principio di imparzialità
dell’Amministrazione Comunale,
che, in armonia con l’art.3 della Costituzione, deve essere al
servizio di tutti i cittadini, a prescindere dalle logiche
dell’appartenenza politica. Il Comune deve realizzare un “Patto
tra Cittadinanza e Amministrazione comunale” che miri al bene
collettivo. A tal fine, andrà innanzitutto aumentato il
coinvolgimento diretto degli abitanti e rispettato il principio della
sussidiarietà a garanzia dell’autonomia comunale .
Alla
partecipazione
dei cittadini dovrà corrispondere una rinnovata efficienza
della macchina amministrativa, che dovrà rispondere alle istanze del
territorio con competenza e trasparenza. A tal fine, in
collaborazione con le parti sociali, occorrerà investire in
formazione, dignità, professionalità dei lavoratori e delle
lavoratrici del Comune, senza ricorrere all’esternalizzazione dei
servizi. Occorrerà inoltre restituire centralità al Comune nel
sistema dei servizi e porlo come interlocutore principale e
prioritario del Terzo settore e del volontariato, anche in un'ottica
di sussidiarietà orizzontale.
Bisogna
riappropriarsi del territorio cittadino, contro il consumo di suolo e
bisogna farlo in termini di pianificazione partecipativa.
ECONOMIA,
FISCALITA’ E TRASPARENZA
La
nostra Amministrazione avrà come obiettivo il perseguimento
dell’interesse pubblico, la salvaguardia del territorio, il
soddisfacimento dei bisogni dei cittadini, l’offerta di servizi a
costo equo per l’utente.
La
gestione economica dell’Amministrazione dovrà essere basata su
criteri di trasparenza e chiarezza al fine di rendere partecipi i
cittadini e informarli circa l’attuazione dei programmi.
Inoltre,
un costante controllo di gestione consentirà di misurare in termini
qualitativi e quantitativi i risultati raggiunti e di verificare
l’eliminazione degli sprechi.
Nel
caso in cui il Comune debba prevedere dei tagli alla spesa, si dovrà
aprire un confronto con la cittadinanza per evidenziare gli ambiti
nei quali intervenire.
Le
nostre proposte:
Vogliamo
contrapporre alla spending review dall’alto una quality review dal
basso, attuata da comitati di lavoratori del comune e di cittadini
allo scopo di lottare contro gli sprechi e per una diversa qualità
dei servizi
Un
esempio di risparmio: la conversione dei sistemi informatici pubblici
da licenze private a licenze open source.
POLITICHE
DI BILANCIO
Nella
determinazione dei tributi e delle tariffe si dovrà puntare alla
massima equità in un’ottica di ridistribuzione delle risorse.
E’
arrivato il momento di mettere in discussione il patto di stabilità
scorporando da questo gli investimenti mirati ai servizi destinati
alle cittadine e ai cittadini (asili, servizi alla persona, trasporto
pubblico e politiche riferite alla riduzione dell’inquinamento, del
risparmio energetico e della riduzione dei rifiuti) o atti al
rilancio dell’occupazione.
Il
Bilancio Comunale dovrà essere costruito con scrupolosità e con la
massima partecipazione dei cittadini.
In
particolare, proponiamo una partecipazione informata dei cittadini
sulle scelte decisionali del Bilancio.
Ciò
assume un significato ancora maggiore nella condizione di risorse
limitate che richiedono di individuare le priorità in modo
condiviso.
Vogliamo
portare nel nostro comune l’esperienza del bilancio
sociale.
Una prospettiva interessante, che darebbe ai cittadini la possibilità
di incidere sui capitoli di spesa del comune. Il Bilancio sociale si
sostanzia nella partecipazione
popolare alle decisioni inerenti all’elaborazione del bilancio
comunale preventivo.
I cittadini intervengono nella suddivisione delle risorse economiche,
dialogando con gli amministratori, indicando i bisogni e mettendo a
disposizione le proprie competenze.
FISCALITÀ
LOCALE
La
gestione delle entrate proprie ha assunto negli ultimi anni
importanza strategica.
Le
leve tributarie e tariffarie rappresentano la parte più rilevante
dei bilanci degli enti locali per la copertura delle spese correnti e
la conseguente erogazione dei servizi ai cittadini, a fronte di
trasferimenti statali e regionali in continua diminuzione.
Ciò
non deve tradursi in un prelievi insostenibili, soprattutto per le
fasce della popolazione più colpite dalla crisi.
Pertanto,
nell’ottica dell’articolo 53 della Costituzione secondo il quale
“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione
della loro capacità contributiva.” , i
temi del recupero dell'evasione, della giustizia contributiva, della
trasparenza e dell'erogazione dei servizi ai cittadini devono essere
posti al centro dell’azione amministrativa.
Il
pagamento dei tributi locali e l'erogazione dei servizi municipali si
basano su forme di autocertificazione da parte dei cittadini che, se
non adeguatamente controllate, rischiano di generare ingiustizie e
squilibri nei rapporti tra la cittadinanza e tra la cittadinanza e
gli enti locali di riferimento.
La
nostra azione si concentrerà, oltre che sulla razionalizzazione del
prelievo, con la revisione di aliquote e tariffe, sulla
predisposizione, nell’ambito e nei limiti delle proprie competenze,
di un sistema di controlli su autocertificazioni, elusioni ed
evasioni che consentano di rendere equa ed effettiva la raccolta
delle risorse indispensabili per garantire
i servizi al cittadino.
Ciò consentirà di introdurre agevolazioni sul pagamento delle
tasse per i soggetti in difficoltà, prevedendo, ad esempio la
possibilità del cosiddetto “baratto amministrativo” (vedi
sezione “aree di intervento”)
Con
riguardo al finanziamento delle opere infrastrutturali, riteniamo che
ogni decisione, anche quando si faccia ricorso a fonti di
finanziamento privato (es: project financing), debba essere
previamente sottoposta all’approvazione dei cittadini, nell’ambito
di incontri pubblici in forma di assemblea. Ogni scelta che possa
avere ripercussioni importanti sulla collettività deve essere
portata a conoscenza della stessa con il massimo della trasparenza e
della condivisione, onde evitare che logiche speculative e scelte non
supportate da seri,
approfonditi e condivisi studi di impatto, non solo ambientale, ma
anche economico (costi benefici) e sociale
finiscano per travolgere il rapporto di fiducia tra amministratori e
cittadini.
PARTECIPAZIONE
DEI CITTADINI ALLA VITA PUBBLICA E TRASPARENZA
Come
già citato occorre costruire gli strumenti della partecipazione, del
coinvolgimento dei cittadini nelle scelte, del controllo dal basso.
Le
nostre proposte:
Strumenti
di informazione, conoscenza diffusa e partecipazione diretta
attraverso consigli comunali aperti (anche in streaming), delibere di
iniziativa popolare, referendum dei cittadini su ogni importante
problema, bilancio partecipativo e assemblee cittadini.
Comitati
di quartiere e/o di frazione per le zone collinari. Il
comitato di quartiere non ha scopi di lucro (no profit), è
apartitico e mantiene la propria autonomia nei confronti dei partiti
politici, delle associazioni sportive, sociali e culturali operanti
nel o fuori il quartiere. E’ formato da cittadini che si incontrano
attraverso riunioni periodiche. Agisce al fine di rendere
responsabile la cittadinanza delle scelte amministrative e sociali
che riguardano la comunità, nonché al fine di farsi interprete e
promotore degli interessi dei cittadini del quartiere presso le
Istituzioni e la Pubblica Amministrazione. La disciplina relativa al
riconoscimento, all’organizzazione e al funzionamento dei Comitati
di quartiere dovrà essere dettata da apposito regolamento comunale.
In ogni caso, dovrà essere garantito il ruolo propositivo e
consultivo dei Comitati di quartiere attraverso:
la
collaborazione e il confronto con gli organi istituzionali del
Comune, i quali dovranno sempre riportare, nelle determinazioni
incidenti sul quartiere, il parere del Comitato di quartiere; il
parere obbligatorio del Comitato di quartiere dovrà sempre essere
acquisito in materia di: pianificazione urbanistica; gestione dei
servizi pubblici; progettazione delle opere pubbliche; definizione
del sistema di mobilità; decisioni relativa al sistema di raccolta
dei rifiuti; la possibilità di formulare proposte sulla
programmazione dello opere e dei servizi di interesse collettivo, che
gli organi istituzionali competenti avranno l’obbligo di discutere
entro la prima seduta utile; la promozione di iniziative culturali,
sportive, di solidarietà e volontariato sociale, in collegamento con
le associazioni e gli altri operatori del settore presenti sul
territorio; la collaborazione con gli organi competenti nella
gestione delle emergenze e della protezione civile; la possibilità
di “prendersi cura” del proprio quartiere (decoro e arredo
urbano, manutenzione) beneficiando di agevolazioni da parte
dell’amministrazione comunale
MORALITÀ
DELLA POLITICA
Solo
la trasparenza può sconfiggere la corruzione: occorre una risposta
prima di tutto culturale da opporre agli scandali e per allontanare
l’emergenza cronica che la corruzione costituisce per il nostro
Paese e pervade tutte le aree, Regione e Comune compresi. La
trasparenza è l’unico antidoto all’opacità: è sempre più
necessario e urgente che siano prese tutte le misure affinché le
opere pubbliche in Comune siano liberate dalla corruzione e dalle
mafie, per rendere possibile la realizzazione di infrastrutture
davvero utili per tutti, fondate su innovazione, qualità,
trasparenza, sviluppo, occupazione, tutela del lavoro, dell'ambiente
e del territorio.
Le
nostre proposte:
Monitorare
il ricorso alle consulenze,
divenuto in gran parte un mero strumento clientelare e valorizzare
invece le competenze esistenti negli uffici comunali nell’ottica di
un affidamento trasparente e pubblico delle stesse.
Esigere,
oltre al puntuale rispetto delle disposizioni anticorruzione di cui
alla legge 190/2012 nell’ottica di avviare un serio processo
di sensibilizzazione ad una cultura del pubblico amministratore
improntata al rispetto della legalità, la predisposizione di
strumenti di prevenzione volti ad impedire il fenomeno della
corruzione. Dotarsi, in tale contesto, di un piano di prevenzione
della corruzione che risponda alle reali esigenze di educazione alla
moralità e di repressione dei comportamenti illeciti.
Garantire
la massima trasparenza dell’attività amministrativa e politica
mediante l’implementazione delle informazioni, ad oggi assai
carenti nonostante le prescrizioni normative, da pubblicare sul sito
istituzionale del Comune, ma soprattutto rese accessibili e
comprensibili.
Dotarsi
di un regolamento sulle modalità di composizione delle Commissioni
di gara che garantisca il rispetto dei principi di imparzialità e
rotazione degli incarichi.
Istituire
un osservatorio
comunale sulle infiltrazione
delle organizzazioni criminali e mafiose in relazione alle grandi
opere, agli appalti e ai subappalti pubblici, concessioni,
programmazione urbanistica e demografica, il rapporto con il ceto
produttivo. L’osservatorio avrà la finalità di ricercare ed
elaborare dati relativi agli insediamenti sul territorio della
criminalità organizzata, alla natura ed incidenza della criminalità
comune e minorile, ai fenomeni economici e sociali giudicati
potenzialmente devianti. L'organismo svolgerà un ruolo di supporto
all'Amministrazione comunale, vigilerà su legalità e trasparenza,
con riferimento particolare ai settori più delicati e alle attività
più esposte al rischio di condizionamenti. Accanto a questo, e
considerato che la città di Aosta avrà a breve la responsabilità
di gestire dei beni confiscati alle mafie, si dovranno adottare tutte
le misure che rendano trasparente tale gestione per assicurarne la
corretta destinazione sociale (istituzione di un registro comunale
dei beni confiscati).
Sottoscrivere
come Amministrazione comunale il Decalogo della legalità nelle opere
pubbliche, già firmato da Libera, Cgil, Cisl, Uil e il FOA: freedom
of information act.
Mettere
in atto le misure per l’adozione del “ braccialetto bianco”,
esempio e simbolo di lotta alle mafie cui segue un impegno concreto,
da parte del comune, con l’adozione della delibera “Trasparenza
a costo zero” .
TUTELA
DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO
Il
pianeta è attraversato da una gravissima crisi ambientale, i cui
effetti sono sempre più drammatici e tangibili anche nella nostra
Regione.
La
situazione impone mutamenti profondi nelle politiche economiche e
nelle politiche pubbliche e questa consapevolezza deve guidare le
scelte degli enti locali, i
quali hanno tra le loro principali responsabilità istituzionali la
tutela dell'ambiente e del territorio.
L’approccio
ai problemi ambientali deve pertanto partire da un’analisi
approfondita delle cause e non dalla tardiva, costosa e spesso
controproducente corsa a attutire gli effetti di politiche sbagliate.
Le
attività e gli interventi a livello comunale sono invece programmati
con una miopia che è ben rappresentata, per esempio , dalla
irrazionale costruzione di nuovi parcheggi (Proust), nell’ottica di
risolvere i problemi del traffico urbano, anziché razionalizzare e/o
implementare la capienza di quelli già esistenti.
Un
altro esempio è rappresentato dall’organizzazione del sistema
integrato dei rifiuti concentrato solo sullo smaltimento, senza
alcuna concreta ed efficace politica di educazione della cittadinanza
a diminuirne la produzione.
Le
Nostre proposte:
- Fermare
lo sfruttamento illimitato delle risorse, a tutto vantaggio di
singoli speculatori,
-
Arrestare le nuove aree di espansione residenziale, onde evitare
il consumo del territorio e incentivare il recupero del patrimonio
edilizio attraverso la riqualificazione energetica (fondi di
rotazione per i proprietari che riconvertono)
- Incentivare
l’uso di tecniche costruttive ecocompatibili capaci di migliorare
la qualità dell’abitare oltre che ridurre i consumi energetici,
idrici, etc.
-
Puntare sull’efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili nella
costruzione e ristrutturazione di tutti i fabbricati comunali.
- Incrementare
il verde pubblico attraverso la realizzazione anche di piccole aree
di arredo urbano dove il fattore verde sia al centro degli
interventi, la realizzazione dei parchi cittadini (Area
Ferrando/Roncas, Stadio Puchoz), il completamento del Parco Saumont e
la cura di tutte le aree verdi, spesso dimenticate, che punteggiano
la nostra città;
- verificare
i progetti di rifacimento delle p.zze Severino Caveri, Roncas e della
Cattedrale che dovrebbero essere impreziosite da aree verdi e
fontane;
- creare
una rete di piste ciclabili che attraversino anche il centro città;
- puntare
sulla gestione pubblica dell’acqua, migliorando il servizio allo
scopo di ridurre gli sprechi, rispettare l’esito referendario:
l’acqua è un diritto, non una merce;
- consolidare
e implementare la raccolta differenziata e il recupero della materia
con il mantenimento, l’estensione e il potenziamente della raccolta
dei rifiuti porta a porta, l’introduzione, come già previsto,
della raccolta dell’umido a livello cittadino e l’applicazione
immediata della tariffa puntuale nell’ottica del “chi più
ricicla meno paga”, puntando REALMENTE all'obiettivo Rifiuti Zero
- Prevedere
un centro per il riciclo e il riuso, gestito dal comune attraverso la
rete cooperativa e l’aiuto del volontariato, nuove modalità di
vendita senza imballaggi (negozi leggeri) e spazi per il prestito e
lo scambio di beni e strumenti
- Informatizzare
il sistema di raccolta differenziata;
- Introdurre
su tutto il territorio comunale una tassa di deposito cauzionale sui
contenitori di plastica (bottiglie, flaconi per detersivi ecc.), su
quelli di vetro, sulle batterie di qualsiasi genere, sulle lattine;
tale tassa di deposito verrebbe pagata dal consumatore al momento
dell’acquisto e restituita in occasione della restituzione in
qualsiasi punto vendita della città (a Berlino tale soluzione
funziona benissimo da anni!).
- Spostare
l’isola ecologica di Via Caduti del Lavoro nella zona dietro la
Cogne
- Realizzare
una campagna promozionale per la produzione di energia elettrica
eco-compatibile che vedrebbe il comune contribuire all’installazione
in edifici di privati di pannelli solari per produrre energia
elettrica, accollandosi parte delle spese e riservandosi il diritto
di rivendere surplus.
- Valorizzare
con un progetto specifico il tratto di fiume Dora Baltea che
attraversa la città e che oggi versa in grave stato di degrado, così
come l’area compresa tra il cimitero e il fiume, nella zona ovest
di Aosta;
- Far
diventare la Città di Aosta un comune denuclearizzato.
Nelle
strutture comunali
- Attivare
una politica per il risparmio di energia attraverso la riconversione
energetica per ridurre al minimo la dispersione termica (con una
minore dispersione occorre meno energia per riscaldare,ci sono meno
spese e intanto si creano posti di lavoro)
- Utilizzare
energia prodotta da fonti rinnovabili o autoproduzione energetica
eco-compatibile (pannelli solari), rivendendo l’energia prodotta in
surplus.
LAVORO
– CASA - WELFARE – SALUTE E SERVIZI SOCIALI
La
crisi economica sta mettendo a dura prova il tessuto di coesione
sociale dei comuni. Ampie fasce della popolazione (lavoratori,
famiglie, pensionati, imprenditori) si trovano a fronteggiare
difficoltà economiche inattese.
Compito
del Comune è quello di orientare la spesa laddove vi sono i bisogni.
La priorità va data ai disoccupati, ai lavoratori colpiti dalla
crisi, ai disabili, ai bambini, agli anziani non autosufficienti.
Bisogna
rafforzare gli interventi sociali e individuarne nuove tipologie, con
l’obiettivo di rendere più semplice, esteso e rapido l’accesso
dei cittadini e delle famiglie ai servizi, migliorando la
correlazione tra rette/tariffe e reddito familiare effettivamente
percepito.
I
costi del welfare municipale devono essere sostenuti con specifiche e
coraggiose scelte prioritarie di bilancio e con azioni di
riorganizzazione dei servizi, in collaborazione con le parti sociali.
Tutto
ciò richiede che il Comune svolga un ruolo di regia e di garanzia
capace di focalizzare e mobilitare tutte le energie possibili,
favorendo la nascita e la crescita di nuovi modi di stare nella
società delle persone: le cooperative sociali, le associazioni, il
volontariato, la cultura della responsabilità sociale delle imprese,
la cittadinanza attiva, i movimenti.
Crisi
economica e politiche di austerity stanno colpendo, anche nella
nostra Regione, molte categorie di cittadini. Alla disoccupazione si
aggiunge il bassissimo livello dei salari, che non consente più di
condurre una vita dignitosa, come prescritto dalla nostra
Costituzione.
Inoltre,
il blocco delle commesse pubbliche e i problemi di cassa, che non
consentono ai Comuni di pagare debiti già contratti, innescano
meccanismi recessivi che stanno determinando l’impoverimento della
popolazione.
La
battaglia, in questo settore come in molti altri, va condotta
innanzitutto a livello europeo e statale, mediante la revisione dei
vincoli di spesa e l’abrogazione delle leggi che hanno
“istituzionalizzato” il precariato e la libertà di licenziamento
(da ultimo, la cd. legge Poletti e il jobs act).
Gli
attuali partiti di governo regionale, che spesso sono in maggioranza
anche a livello comunale, sono del tutto privi di un approccio
sovraregionale che consenta di inquadrare e di combattere questi
problemi.
Essi
sono meri esecutori delle politiche europee e nazionali, di cui si
considerano vittime incolpevoli.
E
invece sono complici, proprio perché disinteressati.
Le
nostre proposte
LAVORO-
WELFARE- ECONOMIA
Puntare
su un rilancio del turismo e del commercio di qualità, ma anche
sulla diversificazione produttiva, realizzando una nuova e buona
occupazione, anche in settori come agricoltura e allevamento.
Adottare
incentivi fiscali per creare le condizioni di un rilancio delle
attività commerciali nel comune. Il centro storico deve tornare a
vivere per evitare lo sfaldamento del tessuto sociale.
Combattere
la chiusura dei negozi con la creazione di opportunità come
agevolazioni fiscali per i proprietari che riducono il fitto degli
immobili locati ad uso commerciale PER SALVARE IL COMMERCIO DI
PROSSIMITA’ IN CENTRO E NEI QUARTIERI;
Verificare
l’attività e i costi del CityPorto per una gestione più
funzionale;
Regolamentare
lo scarico e carico delle merci in modo che sia più conveniente per
tutti
i
corrieri utilizzare il CityPorto che operare direttamente nel
territorio cittadino;
Adottare
un regolamento per la turnazione dell’apertura dei locali pubblici
nei giorni prefestivi e festivi previo accordo con i gestori E LE
PARTI SOCIALI;
Migliorare
il parcheggio per camper di Via Caduti del Lavoro (utilizzando l’area
dell’isola ecologica da ricollocare negli spazi dietro la Cogne)
con servizi (docce, area con tavoli e sedie).
Realizzare
l’ostello della gioventù previsto nel nuovo appalto della
Cittadella (cui occorrerà dare immediato seguito, evitando
ulteriori inspiegabili proroghe alla vecchia gestione). In una città
a vocazione turistica e culturale, all’ostello di piccole
dimensioni previsto alla cittadella, è auspicabile affiancare altre
tipologie di accoglienza presso diversi edifici già esistenti, da
avviare al recupero (per esempio una parte del Saint Benin, gioiello
nel cuore di Aosta, di competenza comunale, già parzialmente
ristrutturato e inutilizzato da molti anni).
Promuovere
la creatività giovanile, l’autogestione, la condivisione di
competenze e saperi, la cooperazione e l’attuazione di nuove forme
di impresa sostenibili.
Valorizzare
la gestione diretta dei servizi (es.
acquedotto), attraverso società pubbliche o forme di gestione
PUBBLICA volta a razionalizzare le risorse umane ed economiche (es.
consorzi tra comuni).
Contribuire
alla riorganizzazione degli uffici del lavoro
presenti sul territorio comunale, che attualmente non funzionano e
lasciano campo libero alle agenzie interinali. Il personale assunto
tramite agenzie di somministrazione di lavoro non può utilizzare gli
anni di anzianità di servizio ai fini concorsuali perché non sono
riconosciuti ai concorsi pubblici e, cosa più grave, non possono a
partecipare alle già scarse occasioni per i dipendenti pubblici di
essere stabilizzati, cioè assunti a tempo indeterminato.
Individuare
gli Eurofounding attraverso la creazione di un ufficio capace
intercettare i milioni di fondi strutturali e settoriali
inutilizzati. Creare cioè un “ufficio Europa” capace di
reperire risorse per start-up, formazione, cultura, politiche
giovanili e riqualificazione urbana.
Rivedere
il sistema delle partecipate, perseguendo l’obiettivo della massima
efficienza (combattere gli sprechi) con mantenimento del livello
occupazionale.
Riorganizzare
e razionalizzare, in collaborazione con le parti sociali, gli uffici
e i servizi comunali in modo da valorizzare le risorse umane,
stabilizzando, ove possibile, i lavoratori precari.
Richiedere
e proporre all’amministrazione regionale l’introduzione di
meccanismi volti a ridare fiducia ai lavoratori precari, ai
cassaintegrati e ai disoccupati, indipendentemente dalla categoria di
appartenenza, attraverso l’istituzione di un reddito superiore al
minimo vitale come il salario di cittadinanza (un reddito e servizi
gratuiti) o il salario minimo garantito (solo reddito) di almeno 700
euro che tutti i lavoratori possono fruire in caso di
disoccupazione.
Creare
nuove occasioni di lavoro anche con progetti di pubblica utilità
come l’impiego in gestione diretta (es. gli spalatori
di neve
al comune di Milano) per svolgere servizi, piccoli lavori di
riparazione negli uffici pubblici o di sistemazione delle aree verdi.
CASA
L’emergenza
abitativa è uno dei problemi cronici della Città di Aosta. Essa non
è dovuta alla mancanza di alloggi, ve ne sono circa 1500 vuoti, ma
alla insufficiente disponibilità ad affittare.
Inoltre,
i canoni d’affitto sono spesso proibitivi e non tengono conto della
situazione economica e sociale, che è venuta aggravandosi a causa
del perdurare della crisi.
Le
nostre proposte:
- Ideare
un piano per la casa che miri a dare un alloggio dignitoso a quanti
ne sono sprovvisti, a calmierare gli affitti dei privati prevedendo
l’incentivazione dei canoni concordati:
- Ristrutturare
alloggi pubblici - non case popolari - da affittare a canone
agevolato a persone che non hanno un reddito così basso da
accedere alle case popolari, ma che hanno difficoltà a pagare i
canoni del libero mercato (per esempio alcuni alloggi nel Quartiere
Dora). I canoni agevolati possono essere finanziati con la
sottoscrizione di “buoni del Comune”.
- Incentivare
la ristrutturazione a privati di alloggi da locare esclusivamente a
residenti e a canone agevolato. Gli alloggi potrebbero anche essere
venduti, ma gli acquirenti dovranno affittarli poi a canoni
agevolati, in cambio di facilitazioni fiscali.
- Intervenire
in tempi brevi per l’emergenza abitativa grave
individuando e
ristrutturando
alloggi ponte per dare una prima risposta con contratti temporanei.
- Liberare
risorse, mediante una razionale revisione della spesa improduttiva in
altri settori, per il recupero degli alloggi esistenti e le
ristrutturazioni del patrimonio edilizio esistente da destinare a
case popolari, evitandone la svendita
SERVIZI
SOCIALI
Le
politiche sociali sono un investimento non un costo . Le politiche
sociali non possono essere subordinate a logiche di bilancio, perché
la loro azione tocca bisogni e diritti fondamentali.
Le
nostre proposte:
Sottoscrivere
per i cittadini ultrasessantacinquenni, con spesa a carico del
comune (i costi sono ridotti) una assicurazione che preveda
l’assistenza all’abitazione e alla persona per la copertura dai
rischi di furti e scippi, dai danni e guasti agli alloggi come già
previsto in alcune città italiane
Creare
le condizioni affinché ragazzi e anziani possano tornare a
beneficiare della struttura di Pinarella di Cervia.
PREVENZIONE
DELLE PATOLOGIE DA GIOCO D’AZZARDO
La
città deve dare una risposta al dramma del gioco d’azzardo
liberalizzato attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione
sulle ludopatie per far emergere questo nuovo e preoccupante fenomeno
di emarginazione sociale. Per
bloccare l’epidemia dell’azzardo e sollecitare il legislatore
regionale e nazionale ad adottare una seria normativa in materia,
promuoveremo, inoltre, l’approvazione di un apposito regolamento
comunale che vieti le slot nei pressi di luoghi sensibili come le
scuole, che ne regoli gli orari di apertura e che vieti la pubblicità
di tali attività. Un altro campo di intervento consiste
nell’incentivazione (attraverso sconti sul prelievo fiscale) dei
locali che hanno scelto di essere liberi dalle slot machine.
SALUTE
Occorre
ricostruire un rapporto di reciproca autorevolezza con la Regione,
cui è attribuita la gran parte delle competenze, delle funzioni e
delle risorse. L’obiettivo è quello di garantire a tutti i
cittadini, in particolare alle fasce più fragili della popolazione
(anziani, disabili, malati cronici, bambini, stranieri), una rete
diffusa di cure primarie in grado di
assicurare
equità nell’accesso alle prestazioni sanitarie e l’accompagnamento
nei percorsi di diagnosi, cura e assistenza. Proponiamo, in
particolare, di riqualificare l’offerta dei Consultori familiari in
rapporto alle caratteristiche della domanda, con riferimento anche
all’esigenza di una politica attiva di prevenzione e ascolto dei
problemi di disagio e salute dell’età adolescenziale, in rapporto
anche con le istituzioni scolastiche. Con riguardo ai bambini,
proponiamo inoltre di costituire una rete di assistenza pediatrica
domiciliare nel week end.
Le
nostre proposte:
-ridurre
gli sprechi di farmaci e materiale sanitario attraverso punti di
raccolta comunali
-
creare un magazzino farmaceutico popolare con smistamento ai
cittadini bisognosi, alle strutture di ricovero ed eventualmente alle
organizzazioni umanitarie presenti sul territorio comunale
-valorizzare
i temi della salute con informazioni su alimenti, inquinamento, stili
di vita e stress, da realizzarsi con incontri tematici anche nelle
scuole
-sperimentare
la badante/infermiera di condominio;
-realizzare
un punto di ascolto sanitario per tutti, staccato dall’USL e quindi
non tracciabile (per clandestini o semplicemente per un
parere/consiglio diverso).
POLITICHE
DI GENERE - DIRITTI CIVILI E CONVIVENZA
Siamo
fortemente preoccupati per il dilagare nella società attuale
dell’aggressività e della violenza sulle donne. E’ compito di
chi amministra il comune fronteggiare questo problema e monitorare
il proprio territorio, aprire sportelli d’ascolto, investire in
personale preparato e professionale e impegnare le risorse
necessarie. E’ necessario investire nella scuola, nella
formazione, nella cultura e coinvolgere i giovani, fin
dall’adolescenza perché la delega per le politiche di genere non
sia solo formale.
Le
nostre proposte
-
prevedere una voce nel bilancio del Comune per sostenere in modo non
solo simbolico la politica di genere
organizzare
eventi, conferenze per accrescere l’informazione e la formazione
rispetto alle discriminazioni a cui possono essere soggette le donne
sul lavoro, piuttosto che nella vita politica e sociale
-
sostenere le associazioni che sul territorio operano in questo
settore
-
creare e sostenere un centro di documentazione relativo alle
informazioni sui servizi esistenti per valorizzare gli studi sulle
pari opportunità, anche in collaborazione con l’Università
-
Utilizzare
in tutti gli atti amministrativi i nomi declinati al femminile,
proprio per promuovere, anche nella forma, un cambiamento culturale
-
Creare progetti e individuare spazi che favoriscano la
socializzazione e l’inserimento delle donne straniere sole
-
Creare un registro delle unioni civili (sia omosessuali sia delle
coppie di fatto) e provvedere alla trascrizione dei matrimoni
omosessuali contratti all’estero
-
Richiedere che nel consiglio comunale vi sia una rappresentanza di
genere del 50/50 impegnandoci a rimuovere gli ostacoli che
impediscono l’accesso delle donne alle cariche pubbliche.
SPAZI
PUBBLICI
Il
Comune va considerato non solo come un’unità amministrativa, ma
anche come comunità di individui. Pertanto, a fronte di rapporti
sociali sempre più instabili e legami a maglie sempre più larghe,
deve riscoprire la funzione del “fare comunità”, costituendo
ed incentivando spazi e forme di socializzazione e aggregazione.
Le
nostre proposte:
-
Riconoscere e sostenere lo sport sociale:
Lo sport sociale è un diritto di cittadinanza e come tale deve
essere riconosciuto, inserendolo a pieno titolo nelle politiche del
welfare e favorendone la massima diffusione tra tutti i cittadini,
senza alcuna discriminazione di natura socio-economica, culturale e
di genere. L’Ente locale deve sostenere
i valori di uno sport pulito e per tutti,
lontano dall’esasperazione agonistica, favorendo la crescita delle
associazioni che si occupano della promozione e della diffusione di
tali attività, soprattutto a livello giovanile. A tal fine gli
impianti sportivi saranno oggetto di particolare attenzione e sarà
programmata una loro costante
manutenzione.
-
Consolidare spazi e iniziative di aggregazione sociale
POLITICHE
PER LA PACE E L’INTEGRAZIONE
In
questo momento storico di crisi internazionale, la dimensione
assunta dai problemi della pace e della guerra investe direttamente
le comunità locali e la vita delle persone. Del resto, nell’era
della globalizzazione nessuno di fatto è estraneo rispetto a quanto
avviene in qualsiasi altra parte del mondo. Pertanto, riteniamo
indispensabile che il Comune si impegni attivamente nella promozione
di una cultura della pace, aderendo agli organismi che la promuovono
a tutti i livelli.
Anche
per quanto riguarda l’inclusione sociale per i cittadini migranti,
l’Ente locale può fare molto nel definire percorsi di inclusione
in un’ottica che veda tali persone non come problema, ma come
portatrici di cultura e diritti che devono essere riconosciuti per
tutti, italiani e stranieri. Partendo dall’assunto che la sicurezza
passa anche attraverso l’integrazione, si dovrà favorire
la partecipazione dei migranti alla vita del paese.
Le
nostre proposte:
-
Sostenere tutti i progetti e le associazioni presenti sul territorio
che promuovano una cultura di pace
-
Istituire una “giornata della pace”
-
Riaprire, come servizio comunale, il dormitorio per potenziare la
primissima accoglienza per sostenere i migranti – ma non solo –
in grave emergenza abitativa
-
Seguire i percorsi di inserimento lavorativo: oggi alcuni – non
tutti – accedono ai lavori socialmente utili, ma spesso il percorso
si interrompe e non fornisce una vera esperienza formativa. Questi
percorsi dovrebbero essere più continuativi e non semplici
momentanei “parcheggi” per qualche mese.
-
Prevedere spazi aggregativi per richiedenti asilo politico
-
Sostenere e promuovere l’attività dei mediatori interculturali
-
Introdurre la figura in consiglio comunale del Consigliere aggiunto
SCUOLA
E FORMAZIONE
La
formazione e la cultura per tutti sono un diritto sancito dalla
Costituzione, compatibilmente con le competenze attribuite al Comune,
queste sono
Le
nostre proposte:
Eliminare
per quanto possibile gli ostacoli che impediscono l’iscrizione dei
bambini delle famiglie meno abbienti ai servizi per la primissima
infanzia (Asili Nido, Tate familiari, garderies)
Riorganizzare
gli Asili nido riportandoli a regime interamente pubblico e
potenziandone i servizi offerti.
Reperire
fondi europei per la formazione artistica
Premere
nei confronti dell’amministrazione regionale affinché siano
mantenuti i livelli attuali di una politica per il diritto
allo studio che
preveda adeguate risorse per le scuole pubbliche in relazione ai
bisogni collettivi, anche dei lavoratori (150 ore), cercando per
questa via di contrastare il disegno del governo di affossare la
scuola pubblica, laica e pluralista attraverso una progressiva
sottrazione di risorse.
Prevedere
ulteriori investimenti per la
messa in sicurezza e/o
per la ristrutturazione
degli
edifici scolastici comunali
con tecniche e materiali propri dell’edilizia
eco-compatibile.
Tornando
al recupero del centro Saint Benin, la chiusura di istituti superiori
in bassa valle ha fatto aumentare la richiesta al Convitto Chabod. Un
progetto oculato può espandere la capienza del convitto in periodo
scolastico e prevederne un utilizzo ad ospitalità alberghiera, tipo
ostello nei periodi di vacanza.
Mantenere
i piccoli plessi scolastici garantendo
capillarmente la presenza della scuola pubblica su tutto il
territorio comunale.
Impedire
la costruzione di nuovi edifici scolastici polmone che oltre ad
erodere altro territorio sono inutili in quanto la città è già
dotata di una scuola polmone (in via Chambery) che ospita l’ITPR in
attesa, speriamo a breve, fra qualche anno, della ristrutturazione e
messa in sicurezza della sede originaria in V.le Federico Chabod.
Avviare
azioni di sostegno in favore dell’integrazione
dei figli dei migranti, non solo extracomunitari, nei
percorsi didattici, formativi e soprattutto di socialità.
Porre
fine del finanziamento delle scuole private, al fine di liberare
risorse per la scuola pubblica.
CULTURA
La
cultura è UN BENE COMUNE NON MERCIFICABILE E NON PRIVATIZZABILE.
TUTTE LE CITTADINI E I CITTADINI HANNO IL DIRITTO DI PRENDERE PARTE
LIBERAMENTE ALLA VITA CULTURALE DELLA COMUNITA’ A CUI APPARTENGONO.
LA CULTURA E’ UNA RISORSA ANCHE SUL PIANO ECONOMICO MA PER NOI IL
SUO VALORE STRATEGICO E’ SOPRATTUTTO NELL’UTILITA’ CULTURALE E
DUNQUE SOCIALE CHE PRODUCE. NON SIAMO TURISTI NELLA NOSTRA CITTA’,
MA PERSONE CHE SPERIMENTANO NUOVE FORME DI CONOSCENZA E CREANO NUOVE
OCCASIONI DI APPRENDIMENTO.
Le
nostre proposte:
-
Prevedere un accesso diretto all'Anfiteatro romano mediante accordo
con le suore di San Giuseppe
-
Rendere visibile il Foro romano dai quattro lati mediante lo sfratto
di edifici abusivi
-Valorizzare
la Via Francigena che attraversa gran parte del territorio comunale
-
Affrontare la gestione degli edifici di proprietà pubblica, come la
Cittadella dei giovani, mediante un rapporto che preveda il
mantenimento di interesse e controllo da parte dell'ente pubblico
anche dopo l'attribuzione dell'incarico
-
Dare continuità alle iniziative culturali che ormai da anni sono
entrate a far parte dell'offerta comunale ( enfant théatre, strade
del cinema) e potenziare le offerte di spiccata rilevanza educativa
in occasione del Giorno della memoria e della giornata del ricordo
-
Reintrodurre i “centri giovani” che sono stati chiusi. LA CITTA’
DEVE GUARDARE, ASCOLTARE, CAPIRE SOPRATTUTTO I GIOVANI, CHE SPESSO
NON SI RICONOSCONO NEI LUOGHI ORGANIZZATI, MA VOGLIONO CREARE E
GESTIRE I LORO STESSI SPAZI.
-
Diversificare l'offerta delle biblioteche comunali a seconda delle
richieste della cittadinanza e favorire l'utilizzazione dello spazio
della sala polivalente del quartiere Europa
-
Proseguire la collaborazione con l'università per la realizzazione
di studi di interesse specifico per la città
-Avviare
i contatti con la Cogne per la creazione di un museo del lavoro
TRASPORTI
La
città di Aosta è assediata dal traffico privato; la nostra regione
ha il maggior numero di auto private per abitante e questa
situazione rende difficoltoso muoversi nel perimetro urbano
provocando un inquinamento considerevole della città, malgrado la
presenza del vento, che spesso trasporta altrove gli agenti nocivi.
Nessun piano finora varato ha prodotto alcun risultato significativo,
perché nessun piano può funzionare se prima non si diminuisce il
numero di auto in città.
Le
nostre proposte:
-
Realizzare una rete integrata di piste ciclabili, separate dalle
corsie riservate alle auto, che serva tutta la città, utilizzando
anche alcune vie a traffico limitato e alcuni terreni di privati,
con i quali il comune dovrebbe trovare un accordo
-
Aumentare il numero di biciclette in dotazione al servizio “Io
centro” e passare dal semplice versamento di una cauzione al
pagamento annuale di una tariffa per il servizio che permetta di
recuperare, almeno in parte, i costi della manutenzione delle
biciclette e la loro sostituzione
-
Liberare altre vaste aree della città dalle automobili, rafforzando
il servizio dei trasporti collettivi, diminuendone il costo e
introducendo dei disincentivi all’uso delle auto private in città,
per esempio una tassa d’accesso progressiva (tanto più cara quanto
meno sono le persone a bordo, come è già stato fatto con successo a
Londra)
-
Progettare e realizzare, in accordo con l’amministrazione regionale
e i comuni interessati, un servizio ferroviario di metropolitana
leggera che serva i comuni di Aosta e della Plaine (da Nus a
Villeneuve come minimo)
-
Valorizzare il percorso ferroviario/metropolitana che attraversa la
città, rendendolo più accessibile con adeguate opere di
rimodellamento delle scarpate e con un piano di pulizia periodica dei
rifiuti accumulati.
-Vietare
la circolazione degli autoveicoli in città, con l’esclusione di
quelli dei residenti, dei mezzi pubblici, e di quelli muniti di
permesso (a pagamento) e creare parcheggi di scambio (lascio l’auto
e prendo il mezzo pubblico,) serviti da navette che possano anche
collegare i centri di interesse artistico e storico con i parcheggi;
-
Concordare con la Regione un piano di gratuità dei trasporti
pubblici locali per lavoratori in cassa integrazione, precari e
lavoratori che hanno perso il lavoro, (vedi i servizi gratuiti per
quanti usufruiscono del reddito di cittadinanza) e riduzione del
biglietto per tutti gli studenti;
-
Sollecitare l’amministrazione regionale ad adottare il biglietto
unico per i mezzi pubblici (treno, metropolitana leggera, autobus e
navette);
-
Migliorare i servizi a terra (vedi le fermate senza pensiline e la
carente informazione).
-
Incentivare i dipendenti pubblici che si avvalgono dei mezzi pubblici
o della bicicletta per raggiungere il posto di lavoro.
-
Riorganizzare i semafori in modo che quando i pedoni hanno via libera
le auto non possano muoversi, nemmeno con la svolta (tutte le grandi
città europee stanno attuando questo provvedimento a difesa dei
pedoni)
-
Introdurre con apposita delibera il divieto di sosta breve con motore
acceso su tutto il territorio comunale e prevedere un' adeguata
sanzione.
-Ricercare
in accordo con la Regione per la creazione, nel tratto
autostradale/circonvallazione Aosta est - Aosta ovest, di uscite che
permettano agli automobilisti di raggiungere i parcheggi dietro la
Cogne, dove lasciare l’auto, e raggiungere il centro della città
di Aosta o l’ovovia per Pila, con i mezzi pubblici o a piedi.
-
Prevedere, con largo anticipo, una conferenza dei servizi tra gli
istituti scolastici, il comune e i gestori dei trasporti per
concordare orari in periodo scolastico.
-
Creare gli “Uffici della partecipazione” affinché siano
realizzati strumenti reali di ascolto dei singoli cittadini e delle
associazioni culturali, sportive e sociali che operano nel territorio
comunale in modo che siano maggiormente condivisi i percorsi e
verificati i risultati raggiunti.
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